Sono Lisa, una ragazza di 26 anni, e ho vissuto già diverse esperienze particolarmente piccanti. Quella che non potrò mai dimenticare è certamente la dominazione femminile provata con la mia padrona di casa all’epoca dell’alloggio per l’università. Fu qualcosa che non dimenticherò mai e che mi diede modo di capire quanto possa essere effettivamente bello farsi scopare con lo strapon da una donna padrona.
La padrona di casa che mai avrei pensato di avere
Fin dalle scuole superiori avevo sempre desiderato frequentare il corso di laurea di fisioterapia. Decisi di andare a studiare a Milano e fu così che trovai un alloggio nella centralissima zona di Porta Venezia. Qui ebbi modo di incontrare una padrona di casa sulla quarantina, una bellissima donna a dire il vero. Ciò che mi colpì di Valentina, questo era il suo nome, fu la sua classe e soprattutto la grande cura per l’estetica.
Io e lei avevamo poca confidenza per via degli orari completamente differenti. Valentina viveva in casa sua, mentre io avevo una stanza nella sua stessa abitazione che mi concesse in affitto. La mia prima esperienza di dominazione femminile ebbe inizio nel corso dell’estate di un paio d’anni fa: era giugno, Milano rovente per via delle temperature molto alte. La casa di Valentina aveva un bel terrazzo con tanto di spazio verde, una rarità per una città come quella lombarda. Mentre ero fuori a studiare, vidi lei arrivare e dirigersi verso un lettino col suo costume azzurro. Non riuscii a fare a meno di notare il suo corpo molto tonico, capace di far provare invidia anche ad una donna più giovane come me. Si stese sul lettino e mentre si spalmava la crema solare, mi chiese di aiutarla ad applicarla sulla schiena. Si slacciò il reggiseno e rimase con la schiena verso di me. Ne approfittai per farle un delicato massaggio, un po’ per esercitarmi e un po’ anche perché quella donna fece un effetto strano su di me. Mai mi era capitato di fissare le forme di una donna con quell’attenzione e soprattutto pensando a cose particolarmente zozze. Valentina gradiva molto quel mio massaggio e mi iniziava a chiede di non fermarmi. Io mi iniziavo a sentire in imbarazzo e così cercai lentamente di staccare le mani dal suo corpo. Lei però con una voce ferma e rigida mi disse di continuare e che avrebbe saputo ripagarmi quello “sforzo”. Dopo qualche minuto fu lei proprio a chiedermi di indossare il costume da bagno e lasciare perdere un po’ lo studio. Accettai la proposta anche perché effettivamente non avevo avuto molto modo di staccare e rilassarmi un po’.
Un pomeriggio estivo diventato molto caldo
Andai nella stanza ed indossai il mio costume nero. Un bikini che aveva come slip un perizoma: il mio lato b mi permette di mettere in mostra le forme senza provare alcun tipo di imbarazzo. Ci ritrovammo entrambe sul terrazzo, in bikini e soprattutto intrigate l’una dall’altra. Era evidente che anche lei forse stava iniziando ad avere qualche attenzione molto piccante nei miei confronti. Ecco perché mi fece sedere accanto a lei, su un altro lettino. E mi disse che avrebbe spalmato lei la crema sulla mia schiena per ricambiare il favore. Subito mi slacciò il reggiseno e la cosa fu molto chiara facendomi capire che l’atmosfera iniziava a farsi hot. Le sensazioni che provavo in quel momento erano senza dubbio di particolare eccitazione, mista con leggero imbarazzo. Mentre sentivo le sue mani sulla mia schiena, vidi che lanciò lontano il mio reggiseno: voleva rimanessi in topless evidentemente. Per me non fu un problema e così mi girai ed iniziai a prendere il sole senza reggiseno. Valentina mi chiese subito di sganciarle il reggiseno e soprattutto di accarezzarle il seno. Lo feci anche se le mie mani erano un po’ tremolanti dato che nessuna donna mai mi aveva chiesto una cosa del genere prima. Lei però mi aiutò da buona Mistress qual era e notai immediatamente che voleva andare al sodo. Mentre le toccavo il seno con le mani, mi disse di stare zitta e di leccarle il capezzolo. Voleva rendermi la sua schiava e questa cosa in me suscitava un grande piacere. Mi eccitavo tantissimo mentre le leccavo e mordicchiavo i capezzoli, sentendo che la sua vagina diventava sempre più bagnata. Nel momento in cui facevo questo lei si sfilò lo slip e rimase completamente nuda. Fu una dominazione totale da parte di Valentina che dopo avermi fatto leccare il suo seno sodo, spostò la mia testa in mezzo alle sue gambe. Prima avevo accarezzato leggermente la sua vagina e mi ero accorta che era bagnatissima. Ma subito lei mi ha imposto di leccarle la figa in maniera tale da arrivare entrambe all’orgasmo. Mentre lo facevo notavo come si eccitasse e a tratti si toccasse con le dita nonostante la stessi leccando. Voleva vivere perciò un piacere ancor più intenso, finché non giunse all’orgasmo grazie alla mia bocca. Fu quello il momento di più alto piacere anche perché masturbavo lei ma nel contempo sentivo un desiderio fortissimo di scopare con lei che andava via via crescendo. E alla fine le cose andarono proprio come entrambe volevamo, ovvero ci lasciammo completamente andare. Togliemmo tutti i pezzi del costume che ci rimanevano addosso e fu così che iniziammo a baciarci con passione. Non riuscii certo a fare a meno di notare quanto lei avesse voglia di essere la padrona del rapporto sessuale. Il suo unico intento evidentemente era quello di porsi come Mistress nei miei confronti, capace di dominarmi e darmi degli ordini. Devo ammettere che se inizialmente la cosa non mi piaceva, col passare dei minuti iniziava ad intrigare particolarmente anche me.
Un orgasmo piccante da sogno!
Ad un certo punto Valentina mi prese e mi spinse sul lettino stendendomi a pancia in su. Mi disse che d’ora in avanti avrei dovuto fare tutto quello che mi avrebbe detto lei per filo e per segno. Si mise in piedi su di me e successivamente si piegò sedendosi e poggiando la vagina sulla mia bocca. Voleva che gliela leccassi e la facessi così arrivare. Effettivamente mi eccitava moltissimo leccarle la figa e sentirla così bagnata che iniziai a toccarmi da sola. Era bellissimo ed entrambe raggiungemmo così un livello di eccitazione altissimo, tale da non farci sentire alcun tipo di vincolo. Il rapporto sessuale con Valentina iniziava a farsi hot e così lei mi girò e mi iniziò a schiaffeggiare sul culo dicendomi di non urlare e stare zitta.
D’un tratto la vidi alzarsi: era così sensuale vederla completamente nuda dirigersi verso una borsa che aveva poggiato su un tavolo all’interno della casa. Da lì cacciò uno strapon, quella cintura che prevede anche un dildo. In quel modo avremmo potuto divertirci penetrandoci a vicenda pensai. Ovviamente iniziò lei che indossò subito quel sex toys e facendomi rimanere girata me lo fece leccare come se stessi facendo un pompino. Lo leccai molto intensamente, e così lei iniziò a sbattermelo nel culo in una maniera incredibilmente appagante. Non avevo mai provato una sensazione così e perciò ansimavo tra un misto di dolore e di eccitazione. Fu quel momento davvero indimenticabile e soprattutto permise ad entrambe di lasciarci completamente andare. Io ero ormai diventata la schiava totale di Valentina che avrebbe potuto chiedermi tutto, ma proprio tutto! Arrivai all’orgasmo, cosa che lei voleva, e ad un certo punto fu lei a chiedermi di farla arrivare dato che era così bagnata da poter godere con qualsiasi oggetto nella sua vagina. Indossai lo strapon e piegata lei a cavalcioni iniziai a penetrarla. La cosa faceva godere molto anche me, visto quanto lei si eccitava. E non riuscii a fare a meno di notare che dopo qualche minuto bagnò tutto il lettino e il telo che era sotto di noi. Sì, Valentina aveva squirtato. Mi impose di leccare tutto dato che io ero la sua schiava: aveva un sapore decisamente piacevole.
Quella giornata di intrigante passione e di piacevole dominazione femminile non potrò certo dimenticarla facilmente. Fu davvero bellissima ed appagante come poche volte mi era capitato.