Mistress e Master: differenze solo di sesso o anche di ruoli?

Ruolo o semplice identità di genere?

Ogni tanto ti ritrovi a navigare su un sito per mistress? Forse vuoi sperimentare nuove emozioni come schiavo o desideri approfondire la conoscenza su questo mondo apparentemente sommerso e, magari, vivere qualche esperienza per renderti conto delle tue attitudini.

Tuttavia, hai iniziato a chiederti che cosa prova o fa un uomo quando ricopre un ruolo opposto al tuo. Man mano che vai avanti nella tua esperienza o rifletti su questo tipo di percorso, ti accorgi che non è così scontato pensare ad un confronto fatto di sole analogie.

Il dubbio che il rapporto della figura dominante con lo slave possano differenziarsi a seconda dell’identità di genere si sta insidiando sempre di più come un tarlo. Quindi sei portato a domandarti: cosa succede se la donna è schiava? Mistress è veramente il corrispondente di master? Per scoprirlo, prosegui nella lettura.

Le differenze tra le due figure

Indubbiamente, entrambi rivestono una parte di comando nell’incontro: ricevono e provano godimento infliggendo dolore all’altro, prendendosene la responsabilità e senza lasciare nulla all’improvvisazione. Si mettono d’accordo con il partner di turno sull’eventuale utilizzo di una safeword che faccia capire quando è il momento di smettere, perché questi giochi di potere devono piacere a tutti e due.

Tuttavia sussistono delle differenze che non sono affatto trascurabili. Queste dipendono non tanto dal ruolo ricoperto, che è di dominio, quanto da ciò che uomini e donne cercano nel momento in cui si ritrovano in veste di schiavi. L’intimità deve tenere conto non solo dei propri desideri, ma anche di quelli dell’altro, per essere veramente completa e pienamente condivisa.

Innanzitutto, esiste un’inversione di ruoli rispetto alla realtà convenzionale. Mentre nei rapporti non BDSM la donna mette al centro della propria attenzione l’uomo, la mistress tende all’esaltazione di sé ed umilia chi ha di fronte, perché è proprio lo schiavo a cercare disperatamente questo tipo di trattamento. Il master, invece, tende a proteggere e a prendersi cura della slave, ponendola al primo posto e facendola sentire protetta. Se vogliamo, si comporta come un Pigmalione farebbe con la sua pupilla.

Anche la relazione e la sua durata tendono ad assumere connotati diversi. Non è raro che il rapporto con il dominatore sia continuativo ed improntato su una certa fedeltà reciproca, pur non escludendo casi in cui entrambi hanno relazioni ufficiali con altri partner. D’altro canto, la padrona predilige gli incontri occasionali, ha una spiccata attitudine al sesso di gruppo e, non di rado, è bisex.

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Un abisso nelle preferenze

Anche i gusti in merito alle pratiche sessuali sono diverse, tra schiavo e schiava: dominatrice e padrone non possono ignorarle, anche per quanto riguarda sex toys e outfit. Questi ultimi non hanno molta importanza per il master, pur non disdegnando donne dall’aspetto curato che abbiano una predilezione per la lingerie ricercata, spesso in pizzo.

I dominatori, quindi, si focalizzano di più sul feeling instaurato e non mostrano particolari preferenze per determinati giocattoli erotici o posizioni. Questo perché, per una donna, le sensazioni fisiche sono molto più influenzate dalla componente mentale ed emotiva, rispetto a quelle di un uomo.

Per contro, le mistress prestano parecchia attenzione alla parte ludica. Gli slave amano il dirty talking e sono fortemente attratti da varie forme di feticismo (foot fetish in prima linea), cattivi odori e cross-dressing.

La cura del corpo e dell’abbigliamento, in queste occasioni, è proverbiale: gli schiavi, in quanto maschi, si eccitano a partire dagli impulsi visivi. Molte padrone vantano tantissimi capi di abbigliamento in latex, indumenti e calze dallo stile aggressivo ed una vasta scelta di scarpe con i tacchi alti.

Anche il trucco, specialmente lo smalto sulle unghie di mani e piedi, assume un ruolo determinante per trarre piacere dall’incontro, soprattutto nelle tonalità più forti. Rosso, nero e blu elettrico sono tra i colori più gettonati.

Per concludere, quanto esposto non rappresenta una regola ineludibile, ma un’analisi fatta in base ai riscontri più frequenti e che ammette, in quanto tale, delle infinite sfumature intermedie. Sia al maschile che al femminile.

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